Lo spazio come bene comune
A Napoli, il civic design non è una moda, ma una necessità. In una città densamente abitata e stratificata, ridare senso allo spazio pubblico significa generare cittadinanza.
Piazze pedonalizzate, parchi recuperati, cortili scolastici aperti al quartiere: ogni progetto è una micro-rigenerazione che coinvolge comunità, architetti, enti pubblici e cittadini attivi.
Esempi concreti di civic design
- Piazza Garibaldi: da nodo caotico a paesaggio urbano aperto
Per anni sinonimo di transito caotico e degrado urbano, piazza Garibaldi è oggi il simbolo di una trasformazione coraggiosa. Progettata dall’architetto Dominique Perrault, la nuova piazza ha introdotto un’idea di paesaggio urbano contemporaneo, dove architettura, verde e mobilità si incontrano. Grandi aiuole ellittiche, percorsi pedonali, rampe scenografiche e linee visive pulite definiscono uno spazio finalmente attraversabile, vivibile, riconoscibile.
Non è solo una piazza: è un ecosistema urbano aperto, in cui si rallenta, si sosta, si osserva.
Un progetto che ha restituito dignità e bellezza a una delle porte principali della città, riconfigurando il rapporto tra spazio pubblico e flussi metropolitani.
- Piazza Municipio: soglia tra città e mare
Cuore civico della Napoli istituzionale, piazza Municipio è stata ripensata come una grande agorà contemporanea, che unisce monumentalità e accessibilità.
Il progetto – legato all’ampliamento della stazione della metropolitana Linea 1 – ha aperto nuovi percorsi pedonali, liberando lo sguardo sul Maschio Angioino e valorizzando il contesto storico-archeologico con l’inserimento di vetri, gradonate e aree di sosta.
Qui il civic design diventa paesaggio urbano stratificato: la città storica, quella ottocentesca e quella contemporanea si incontrano nello stesso luogo, senza soluzione di continuità.
È uno spazio che invita a fermarsi, esplorare, immaginare, tra resti portuali antichi e flussi turistici moderni. Una soglia tra la Napoli dei monumenti e quella dei passi quotidiani.
- Parco San Laise (ex base NATO di Bagnoli): dalla difesa alla cultura
L’ex base NATO di Bagnoli, oggi Parco San Laise, è un esempio di rigenerazione culturale e civica in atto. Da luogo chiuso e militare a spazio pubblico aperto e creativo, ospita festival, laboratori, scuole, coworking e residenze artistiche. Le architetture originali sono state riadattate senza snaturarne l’identità, e il verde urbano è tornato protagonista. Qui il civic design si esprime come riappropriazione collettiva di un frammento di città per decenni sottratto alla vista.
Design urbano come attivatore sociale
Sempre più progetti napoletani – da installazioni temporanee a laboratori di co-progettazione – mirano a trasformare luoghi marginali in spazi di relazione, anche attraverso interventi leggeri ma significativi: panchine, orti condivisi, murales partecipati, percorsi accessibili.
Una città che si progetta insieme
Il civic design a Napoli è ancora una sfida aperta, ma porta con sé una promessa: fare dello spazio urbano un territorio condiviso, dove bellezza, funzione e partecipazione si intrecciano. Perché progettare una città non significa solo costruire edifici, ma immaginare come vogliamo viverla, insieme.