Fondazione Morra Greco: arte, ricerca e visioni nel cuore antico di Napoli

Nel dedalo di vicoli del centro storico, tra architetture nobiliari e stratificazioni millenarie, si nasconde un luogo che custodisce il presente. È la Fondazione Morra Greco, uno spazio dedicato all’arte contemporanea e alla ricerca culturale, nato in uno dei palazzi più suggestivi di Napoli: Palazzo Caracciolo di Avellino. Qui, tra stucchi seicenteschi e video-installazioni, la città si racconta attraverso le forme più avanzate della creatività internazionale.

Fondazione Morra Greco

Un palazzo che diventa laboratorio

Il progetto nasce dalla visione del collezionista Eugenio Morra Greco, con l’intento di aprire al pubblico una collezione privata e trasformarla in piattaforma culturale. Il restauro del palazzo, iniziato nel 2003, ha saputo mantenere intatta la memoria storica dell’edificio integrandola con allestimenti contemporanei, spazi flessibili e percorsi espositivi inediti. Ogni piano offre una narrazione diversa, tra sale monumentali e architetture reinventate.

Una collezione in dialogo con il presente

La Fondazione ospita una delle collezioni di arte contemporanea più importanti del Sud Italia. Tra gli artisti rappresentati: Cyprien Gaillard, Simon Fujiwara, Lawrence Weiner, Gillian Wearing, Francesco Vezzoli, Giuseppe Stampone. Le mostre, curate con taglio internazionale, alternano opere della collezione a progetti site-specific, residenze, performance e azioni urbane.

Un luogo che educa e connette

Ma la Fondazione Morra Greco non è solo esposizione: è un centro di produzione culturale e formazione, che ospita programmi per artisti in residenza, attività educative per scuole e università, workshop e incontri aperti alla cittadinanza. È uno dei pochi esempi in Italia dove la collezione, la ricerca, la mediazione culturale e il rapporto con il territorio convivono in modo strutturato.

Napoli che pensa e crea

Visitare la Fondazione Morra Greco significa entrare in uno spazio in cui la Napoli storica incontra l’avanguardia visiva globale.
Un luogo silenzioso e potente, che si muove al ritmo della ricerca e della bellezza.
È qui che la città, senza clamore, afferma il suo ruolo nel panorama dell’arte contemporanea internazionale: non come vetrina, ma come laboratorio aperto al mondo.

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