Un palazzo rinascimentale diventato chiesa
L’edificio nasce nel 1470 come palazzo nobiliare della famiglia Sanseverino, principi di Salerno. Solo nel 1584, con l’acquisto da parte dei Gesuiti, fu trasformato in chiesa. La particolarità è che la facciata originaria non venne demolita, ma mantenuta intatta: una decisione che ha contribuito a creare uno dei simboli più riconoscibili (e discussi) della città.
Simboli misteriosi incisi nel piperno
Osservando da vicino i blocchi in piperno che compongono la facciata, soprattutto nella fascia inferiore, si notano incisioni enigmatiche: lettere, segni e simboli apparentemente privi di logica.
Per lungo tempo si è pensato che si trattasse di marchi di cantiere, utilizzati dai lapicidi per identificare i blocchi. Ma nel corso degli anni sono emerse anche altre teorie, che hanno acceso l’interesse di studiosi, esoteristi e musicisti.
Una delle più affascinanti è quella proposta dal musicista Rosario Totaro e successivamente approfondita da altri studiosi, secondo cui le incisioni potrebbero corrispondere a lettere dell’alfabeto aramaico. Se interpretate come notazione musicale, darebbero vita a una melodia sacra scolpita nella pietra. Secondo questa lettura, la facciata sarebbe una vera e propria partitura nascosta, un messaggio spirituale destinato a chi sa decifrarlo.
Va però precisato che questa teoria, sebbene affascinante e largamente divulgata, non è unanimemente accettata dalla comunità scientifica. Altri studiosi ritengono che si tratti comunque di segni funzionali o simbolici, forse legati alla cultura esoterica e alchemica dell’epoca, ma non codificabili come spartito musicale.
Un luogo dove tutto è significato
Al di là delle interpretazioni, resta il fatto che la Chiesa del Gesù Nuovo — sia nella sua facciata che nel sontuoso interno barocco — trasmette un’idea di ordine, simmetria e mistero. L’impianto geometrico, le decorazioni, l’uso della luce e dello spazio rimandano a una spiritualità che convive con un sapere più profondo e talvolta nascosto.
All’interno si custodiscono, tra le altre cose, le reliquie di San Giuseppe Moscati, il medico santo amato dai napoletani, simbolo di un dialogo tra scienza e fede che si intreccia con l’identità stessa della città.
La Chiesa del Gesù Nuovo è una partitura silenziosa incisa nella pietra.
Che si tratti di fede, di scienza o di arte segreta, invita a leggere Napoli con occhi nuovi — quelli di chi sa che non tutto è visibile a prima vista.